PrimaPagina Pregare Appuntamenti
Domenica 27 maggio alle ore 16:00 > Nella Cattedrale di San Lorenzo Ordinazione Diaconale del nostro parrocchiano Luca Livolsi, presieduta da Sua Eminenza il Cardinale Arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco
Per informazioni sulla partecipazione, rivolgersi in Sacrestia.
Giovedì 24 maggio alle ore 17:00 e 21:00 > Incontri di preparazione all’Ordinazione di Luca
Preleva il testo dell’Adorazione Eucaristica di Giovedì 24 maggio 2012 in occasione dell’Ordinazione Diaconale di Luca Livolsi (Formato Word – 533 Kbyte)
Profeti di comunione
Solennità di Pentecoste, Ordinazioni Diaconali e Presbiterali
Genova, Cattedrale di San Lorenzo,
27 maggio 2012
Carissimi Fratelli e Sorelle nel Signore,
Giorno di festa è questo: la festa vera non la facciamo noi uomini, ma la fa Dio per noi. E’ il suo amore per noi che fa la festa, l’ amore che si compie sulla croce e che ci fa creature redente. E’ il dono dello Spirito Santo, che ci rende partecipi della vita stessa di Dio, la nostra festa. Proprio nel giorno di Pentecoste, la nostra Diocesi ha la grazia di un nuovo Sacerdote e di tre Diaconi in vista del Sacerdozio. Tra poco, il fuoco invisibile dello Spirito scenderà su questi giovani e porrà il suo sigillo facendone segni efficaci di Gesù Sacerdote e Diacono, per sempre.Cari Ordinandi, la Liturgia è di una eloquenza commovente: tra poco vi prostrerete sul pavimento, sulla nuda terra, e in quel gesto direte a voi e al mondo che siete piccola cosa davanti al mistero grande di Dio, piccoli ma scelti da Lui per il bene degli uomini. Anche Mosè e i Profeti fecero tale esperienza e cercarono di tirarsi indietro intimoriti. Ma Dio non si è tirato indietro: li ha sedotti con la forza dell’amore. Non dimenticatelo mai: vi preserverà da pensieri sciocchi di grandezza, di vanità, da ambizioni inutili, da protagonismi dannosi per voi e per le anime. Ricordate che soprattutto i giovani sono esigenti verso il Sacerdote: lo vogliono accanto a loro ma migliore in tutto, dall’interno all’esterno. Vogliono vederne la nobiltà dei sentimenti, la trasparenza del cuore, lo spirito di sacrificio, la comprensione ma non a scapito della verità, la spiritualità profonda, la fede e l’amore a Cristo e alla Chiesa. Nel Sacerdote vogliono vedere l’uomo di Dio, il padre e pastore delle loro anime, sulle cui labbra poter trovare le parole di Gesù, parole di eternità. Vogliono incontrare in lui il maestro della gioia vera, quella del Vangelo.
Voi Diaconi, nella forma propria del diaconato, sarete configurati a Cristo servo di Dio, e il vostro servizio alle anime dovrà avere la misura del suo amore: il suo amore per voi, e il vostro per Lui.Le molte lingue, che risuonavano in Gerusalemme nel giorno di Pentecoste, improvvisamente comprendono e si comprendono grazie alla discesa dello Spirito di luce e di unità. Le differenze, che fino a un momento prima impedivano il fluire dell’incontro, sembrano non creare più confusione e smarrimento come nell’antica Babele, e accade il prodigio della comunicazione delle intelligenze e dei cuori. La Chiesa non è Babele, perché l’unità e la comunione non nascono dai deboli sforzi umani, ma dalla grazia dello Spirito. Per questo nella Chiesa bisogna guardare a Cristo per poter guardare agli uomini e al mondo in verità e con amore. Altrimenti, subentrano altre logiche e tutto si confonde. Nelle grandi come nelle piccole cose, il criterio è lo stesso. Cari ordinandi, siate ministri di comunione nella Chiesa: ovunque vi porterà l’obbedienza, siate presenze vive di unità. Il diavolo è per natura sua divisione: invidia l’uomo per la vita di grazia, per la sua amicizia con Cristo. Cerca quindi di distruggere o di intaccare tutto ciò che è comunione: ha bisogno di dividere e devastare mettendo in campo ogni insidia, non di rado anche travestita di bene. Siate vigili dentro di voi per non lasciarvi ingannare da ciò che vi porterebbe a ferire l’unità della Chiesa. Sta qui un aspetto quanto mai decisivo e urgente della profezia oggi: quanto più il mondo vive di divisioni, sospetti, contrapposizioni e arrivismi, tanto più sente la nostalgia ed ha bisogno di vedere la testimonianza dell’unità che nasce dalla comunione dei cuori e della vita. La nostra unità è Gesù che ci dona lo Spirito: la sua Parola e la grazia fluiscono dal grembo della Chiesa Madre e Maestra.
Nella comunità cristiana, nel presbiterio, ovunque, siate profeti di unità che, a partire dagli occhi dello Spirito, vedono il positivo, riconoscono i limiti e le fragilità, ma credono nella potenza dell’amore di Cristo. Per non ci vogliamo tirare indietro nel dare ogni giorno anni, energie e cuore. Quando siamo liberi da noi stessi, quando non abbiamo nulla da affermare di noi, allora siamo di Dio, e nessuna ombra può turbare la gioia della pace. E’ la gioia che invochiamo per ciascuno di voi; per questo dono vi affidiamo alle mani materne della Santa Vergine Maria, Madre di Cristo e della Chiesa. Siatene figli affettuosi e devoti.
Voi Diaconi, nella forma propria del diaconato, sarete configurati a Cristo servo di Dio, e il vostro servizio alle anime dovrà avere la misura del suo amore: il suo amore per voi, e il vostro per Lui.Le molte lingue, che risuonavano in Gerusalemme nel giorno di Pentecoste, improvvisamente comprendono e si comprendono grazie alla discesa dello Spirito di luce e di unità. Le differenze, che fino a un momento prima impedivano il fluire dell’incontro, sembrano non creare più confusione e smarrimento come nell’antica Babele, e accade il prodigio della comunicazione delle intelligenze e dei cuori. La Chiesa non è Babele, perché l’unità e la comunione non nascono dai deboli sforzi umani, ma dalla grazia dello Spirito. Per questo nella Chiesa bisogna guardare a Cristo per poter guardare agli uomini e al mondo in verità e con amore. Altrimenti, subentrano altre logiche e tutto si confonde. Nelle grandi come nelle piccole cose, il criterio è lo stesso. Cari ordinandi, siate ministri di comunione nella Chiesa: ovunque vi porterà l’obbedienza, siate presenze vive di unità. Il diavolo è per natura sua divisione: invidia l’uomo per la vita di grazia, per la sua amicizia con Cristo. Cerca quindi di distruggere o di intaccare tutto ciò che è comunione: ha bisogno di dividere e devastare mettendo in campo ogni insidia, non di rado anche travestita di bene. Siate vigili dentro di voi per non lasciarvi ingannare da ciò che vi porterebbe a ferire l’unità della Chiesa. Sta qui un aspetto quanto mai decisivo e urgente della profezia oggi: quanto più il mondo vive di divisioni, sospetti, contrapposizioni e arrivismi, tanto più sente la nostalgia ed ha bisogno di vedere la testimonianza dell’unità che nasce dalla comunione dei cuori e della vita. La nostra unità è Gesù che ci dona lo Spirito: la sua Parola e la grazia fluiscono dal grembo della Chiesa Madre e Maestra.
Nella comunità cristiana, nel presbiterio, ovunque, siate profeti di unità che, a partire dagli occhi dello Spirito, vedono il positivo, riconoscono i limiti e le fragilità, ma credono nella potenza dell’amore di Cristo. Per non ci vogliamo tirare indietro nel dare ogni giorno anni, energie e cuore. Quando siamo liberi da noi stessi, quando non abbiamo nulla da affermare di noi, allora siamo di Dio, e nessuna ombra può turbare la gioia della pace. E’ la gioia che invochiamo per ciascuno di voi; per questo dono vi affidiamo alle mani materne della Santa Vergine Maria, Madre di Cristo e della Chiesa. Siatene figli affettuosi e devoti.
Angelo Card. Bagnasco